Un’opera di estremo valore artistico, come tutta la produzione artistica del maestro Domenico Ursillo. La scelta di affidarsi al puntinismo, tecnica risalente alla Francia della fine dell’800, potrebbe sembrare una scelta azzardata; si rileva invece una scelta giusta e portata a termine con grande coscienza artistica e consapevolezza stilistica. L’effetto unitario dell’opera è originale, e ci induce, osservandola a guardare oltre la mera rappresentazione di un qualcosa, e di scorgere invece ogni sua peculiarità grazie alla sua stessa scomposizione in milioni di piccoli punti. Un’opera suggestiva eseguita al meglio della tecnica, senza mettere da parte il fattore emotivo.
Sandro Serradifalco [Critico d'Arte]
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